Le specie animali hanno cercato,
nel corso del tempo, di adattarsi all’ambiente e il loro aspetto fisico
(colore, forma delle zamp, del collo, ecc.) ne è una prova.
Le strisce bianche e nere della
zebra, ad esempio, sono probabilmente una forma di adattamento all’ambiente,
perché rendono l’animale meno visibile agli occhi dei predatori.
Anche molti predatori si
mimetizzano nell’ambiente, grazie al colore del mantello e alla presenza di
macchie (come nei leopardi, nei ghepardi, ecc…).
Ma cos’è una specie?
E’ un insieme di individui che
presenta le seguenti caratteristiche:
·
Vivono nello stesso ambiente;
·
Si somigliano;
·
Discendono da genitori della stessa specie.
Esiste però una specie che
presenta caratteristiche molto diverse in tutto il pianeta, cioè l’uomo.
Carl Von Linnè (Linneo) è il naturalista che più ha
contribuito a sviluppare il concetto di specie. Il suo sogno era quello di
compilare un catalogo di tutte le specie animali e vegetali che vivono sulla
terra.
Egli, nel 1758, ideò la nomenclatura
binomia (sistema con doppio nome della specie), ma anche un efficace sistema di
descrizione degli esseri viventi, che metteva in evidenza gli aspetti
caratteristici e immediatamente visibili di ogni vegetale e di ogni animale
L’idea fondamentale di Linneo era
che le specie erano fisse e non si
modificavano se non in minima parte. La sua classificazione parte dagli
esseri viventi più semplici a quelli più complessi.
VEGETALI
1)
batteri
2)
funghi e muffe
3)
alghe azzurre
4)
diatomee-dinoflagellati
5)
muschi
6)
equiseti
7)
piante senza fiori
8)
piante con fiori (monocotiledoni, dicotiledoni)
ANIMALI
1)
Protozoi
2)
Poriferi
3)
Celenterati
4)
Vermi piatti
5)
Vermi cilindrici
6)
Anellidi
7)
Antropodi
8)
Molluschi
9)
Echinodermi
10) Pesci
11) vertebrati
Col passare degli anni e con i
nuovi studi, si diffondono varie teorie. Una di queste è che non era vero che
le specie fossero fisse e non si modificassero, come sosteneva Linneo.
Lamarck, un giovane naturalista, per
esempio, iniziò a sostenere che:
·
in tutti gli esseri viventi esiste una
sorprendente capacità di adattarsi all’ambiente
·
la perfezione degli organi è stata raggiunta gradualmente
attraverso piccole mutazioni, miglioramenti, nel corso delle varie generazioni.
·
Il graduale miglioramento degli organi ha
portato alla nascita di nuove specie diverse da quelle degli antichi
progenitori.
Vediamo la teoria di Lamarck
riguardo all’allungamento del collo delle giraffe.
Secondo Lamarck, l’allungamento
del collo della giraffa era frutto di una spinta interna al miglioramento. Un
tempo le giraffe avevano il collo corto; tra queste giraffe, però, ce n’erano
alcune che avevano questa spinta interna, che ha portato all’allungamento del
loro collo. Il naturista conclude la sua teoria dicendo che tutte le specie
animali erano collegate tra loro, perché tutte derivavano da un unico
progenitore. Questa teoria, però, non teneva in considerazione l’eredità dei
caratteri acquisiti.
Come abbiamo detto esistono
diverse teorie che cercano di spiegare il motivo per cui esistano specie
animali e vegetali così diverse, ma possiamo individuare due grandi gruppi di
teorie:
1)
Le teorie dei VITALISTI, o CREAZIONISTI: le specie sono
state create tutte così come le vediamo oggi.
2)
Le teorie degli EVOLUZIONISTI: le specie discendono
tutte per evoluzione (sviluppo), da un primordiale e semplicissimo antenato
comune.
La teoria dell’evoluzione è stata
esposta per la prima volta nel 1859 da Charles Darwin.
Darwin parte dalle teorie degli
scienziati che erano venuti prima di lui (Linneo, Lamarck e Cuvier) e individua
gli aspetti che per lui sono veri, eliminando quelli che per lui che sono
falsi.
LINNEO:
·
Inventa il concetto di specie;
·
Inventa un sistema di classificazione delle
specie;
·
Linneo ritiene che le specie siano frutto di una
creazione;
·
Le specie si mantengono uguali nel tempo.
LAMARCK:
·
Lamarck ritiene che le specie si modificano nel
tempo;
· Tutte le specie derivano da un antenato comune;
·
Egli non crede che i caratteri acquisiti vengano
trasmessi di generazione in generazione, ma che i cambiamenti sia causati da
una “spinta al miglioramento”
CUVIER:
·
Curvier mette in dubbio l’idea dell’armonia
della natura, dimostrando che molte specie si sono estinte per sempre.
Darwin effettuò un lungo viaggio,
durante il quale esplorò la Patagonia e la terra del fuoco, il Cile, il Perù,
ecc.
Egli scoprì così diversi ambienti
naturali, con le loro specie viventi. In particolare, rimase colpito dalle
isole Galapagos. Qui si trovò di fronte a specie particolarissime: tartarughe
giganti, iguana di terra e iguana marine, uccelli vari, ecc. Notò che questi
animali, che vivono su isole diverse, ma tutto sommato vicine, presentano
caratteristiche diverse tra loro.
Darwin classificò tutte le specie
da lui incontrate, utilizzando il sistema di Linneo.
Dai suoi viaggi e dalle sue
riflessioni nacquero le seguenti idee:
·
In seguito al ritrovamento di moltissimi fossili
egli si convinse che moltissime specie animali e vegetali si estinsero nel
corso dei secoli, ma questa estinzione non fu causata da una catastrofe;
·
Molti fossili ritrovati presentavano
caratteristiche molto simili a specie animali o vegetali ancora viventi. Egli
inizia a pensare che dalle specie estinte si fossero sviluppate specie che
seppero adattarsi meglio all’ambiente.
·
Esistono tantissime specie di individui che però
hanno caratteristiche diverse tra loro.
Studiando l’allevamento dei
piccioni e analizzando le varie “razze” di piccioni selezionate artificialmente
dall’uomo, per ottenere specie particolari, più resistenti o più belle, Darwin
giunge ad affermare che lo stesso processo avviene anche in natura.
Darwin afferma che la natura
sceglie gli animali più adatti all’ambiente in modo automatico, secondo un
meccanismo che, però, egli non riusciva a scoprire.
Nel 1838 Darwin ha delle nuove intuizioni:
·
Gli esseri viventi producono molti più figli di
quanto gli ambienti naturali non riescano a nutrire
·
L’insufficienza di alimenti e le avversità
dell’ambiente, però, limitano queste cifre
·
Questa eliminazione opera la selezione in modo
naturale. Per questo Darwin parla di SELEZIONE NATURALE.
Lo studioso sosteneva che gli
esseri viventi si riproducono in quantità superiori alle reali possibilità di
nutrizione e sopravvivenza. Gli individui, tuttavia, nascono con
caratteristiche diverse e le variazioni compaiono in modo casuale. Alcuni mutamenti
risultano più adatti alla sopravvivenza. L’ambiente conserva in vita solo gli
individui con le variazioni più adatte, gli altri si estinguono. Le modifiche vengono
tramandate di generazione in generazione, in quanto gli individui, che
presentano caratteri diversi, si incrociano tra loro e questo consente di
tramandare ai figli le variazioni migliori di ogni singolo individuo. La
selezione favorisce la conservazione dei caratteri più favorevoli, poiché gli
individui che non presentano tali caratteri muoiono.
Attraverso queste idee, Darwin
giunge a spiegare il perché le giraffe avessero il collo lungo. Nel corso di
milioni di anni, infatti, le mutazioni genetiche che portarono alcuni individui
ad avere un collo (sempre) più lungo si rivelarono vantaggiose: questi
individui potevano raggiungere più facilmente le foglie di alberi alti, il che,
in condizioni di scarsità di cibo, determinò un migliore adattamento
all'ambiente, rispetto agli individui col collo più corto.
Le giraffe con il collo lungo sopravvissero,
mentre quelle col collo corto scomparvero perché:
·
Avevano una migliore capacità di procurarsi il
cibo,
·
maggiore probabilità di sopravvivere, di
raggiungere l'età della riproduzione e di riprodursi
·
la maggiore probabilità di trasmettere il
proprio patrimonio genetico (e quindi la lunghezza del collo) alle generazioni
successive.
Inoltre, studiando le differenze
nel becco dei vari fringuelli delle Galapagos (becco a “schiaccianoci”, a
“pinza”, a “cesoia”….), Darwin ritiene che ogni individuo viene ad avere un suo
ruolo nell’economia della natura; cioè gli individui simili si differenziano
per poter sopravvivere, per mangiare cibi diversi,ecc.
Per spiegare meglio questo
concetto, Darwin cita l’esempio delle iguane delle Galapagos.
Le iguane marine e quelle
terrestri sono due specie simili. Darwin spiega così le differenze.
·
In primo luogo le iguane sono originarie delle
foreste del Sud America; per qualche motivo un gruppo di iguane è giunto nelle
isole delle Galapagos.
·
Inizialmente le iguane erano verdi; alcune
iguane però nacquero con un colore più scuro… risultando + mimetizzate con il
terreno delle Galapagos (per questo non venivano mangiate dagli uccelli) e
riuscirono a sopravvivere.
·
Il cibo sull’isola iniziò a scarseggiare per
questi individui; ancora una volta “il caso” va in aiuto di alcune iguane.
Alcune nacquero con maggiore resistenza al nuoto e cominciarono a cercare cibo
in acqua (le alghe).
·
Le iguane nuotatrici ebbero successo e
occuparono una nuova nicchia ecologica.
È per questo motivo che si
svilupparono due specie di iguane: quelle terrestri, che occupavano la nicchia
ecologica del terreno e quelle marine, che occupavano la nicchia ecologica del
mare.
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